“Se si potesse calcolare il numero di talenti sprecati nello sport, nell’arte, nella vita, l’umanità prenderebbe coscienza del più grave delitto commesso e reiterato nel tempo”
Il progetto “#PS3 – DallaTerralCielo”, evoluzione e sviluppo del progetto “PS3thlon: lo sport ci rende Uomini” nato nel 2018, sviluppatosi nel 2019, che ha voluto proporre ad un gruppo di 6 ragazzi/e delle scuole medie superiori con problemi di scolarizzazione e con difficoltà di inclusione sociale la possibilità di “risorgere” e di avere, attraverso lo sport, lo studio e la formazione umana-spirituale una riqualificazione sociale, una possibilità, una speranza.
Nella prima fase del progetto la sigla PS3 è stata acronimo di tre parole:
P = persona-preghiera
S = studio-sapere
3thlon = sport
L’essere umano è considerato persona nella sua totalità, con questi tre aspetti, che si intrecciano e interagiscono tra loro – spirituale, fisico, intellettivo.
Alla luce del percorso realizzato in questo anni si consolida l’idea di base del progetto: in ogni ragazzo c’è qualcosa di buono, c’è un talento, una ricchezza, una potenzialità. Sta a chi si prende cura, a chi si fa carico di questi giovani essere capaci di valorizzare quanto in essi presente.
Un elemento molto importante emerso nel corso di questi anni è stato quello di aver verificato che tutte le competenze acquisite sono state apprese, recepite in modo predominante soprattutto da quei ragazzi che hanno scelto il progetto: chi viene obbligato o “forzato” di solito non è sufficientemente motivato. Per questo motivo riteniamo fondamentale che i giovani partecipanti siano liberi: di scegliere, di aderire, di lasciare.
Sì è dimostrato che il talento allenato contro la volontà e il desiderio della persona non porta a risultati concreti. L’infelicità, la ricerca del risultato ad ogni costo, senza divertimento e gusto del gesto in sé, porta all’abbandono.
Da tutte queste considerazioni nasce l’evoluzione del progetto.
La proposta non può essere limitata ad un certo “tipo” di ragazzi. Le problematiche (se di problematiche vogliamo parlare) individuate nei ragazzi che hanno partecipato alla fase “sperimentale” in realtà si sono dimostrate problematiche molto comuni, diffuse in tutti i giovani d’oggi.
Ancor più oggi, dopo l’esperienza terribile della pandemia vissuta dai nostri ragazzi, costretti a rinunciare alle loro relazioni, alla loro vita sociale.
Non possiamo non considerare i nostri ragazzi, i nostri giovani come soggetti fragili di questa società.
Oggi sono ancor di più spaesati rispetto a quanto già non lo fossero in precedenza!
La ricerca di qualcosa che riempia la loro vita, l’assenza di riferimenti, di regole, l’apatia, la mancanza di impegno, il desiderio di raggiungere vette ben più alte, di poter trovare la felicità, appartengono a tutti i giovani di oggi.
Come genitori, come famiglie, come educatori ci sentiamo responsabili di questa loro condizione.
Vogliamo proporre loro una alternativa seria, valida, entusiasmante, arricchente.
Abbiamo dunque ormai confermato e consolidato negli anni trascorsi gli OBIETTIVI del PROGETTO, che si può ben definire un PERCORSO di FORMAZIONE, di CRESCITA, di VITA:
DALLA TERRA AL CIELO: un viaggio come metafora della vita. Non tutta la vita scorre in pianura. Spesso le difficoltà, i dolori, le sofferenze incontrano le nostre esistenze e rendono l’andare faticoso come una salita in alta montagna.
È fondamentale avere gli strumenti giusti per poter “arrampicare”, per potersi “tenere stretti” alla roccia, quando il vento soffia forte o quando le nuvole offuscano la cima.
DESTINATARI sono ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni del territorio vigevanese che abbiano:
Gli incontri, fondamentalmente di gruppo, punteranno ad affrontare argomenti legati alla loro realtà giovanile, alla loro vita, al mondo contemporaneo, alla loro spiritualità. DALLA TERRA AL CIELO per poter conoscere tutto di sé stessi e per poter ritrovare quel filo conduttore, quel legame tra la terra ed il cielo, che è presente in ogni essere umano e che ogni essere umano ricerca costantemente da quando è nato.
Il percorso si concluderà con una esperienza unica ed irripetibile che permetterà di concretizzare l’esperienza vissuta:
in bicicletta si partirà dalla “terra” vigevanese e si raggiungerà in bicicletta le montagne a noi più vicine per poter poi affrontare una scalata oltre i 2000m e avvicinarsi al cielo con un bagaglio di esperienze indimenticabili.
L’associazione ha individuato nell’ambito della propria rete e nell’ambito delle proprie conoscenze, le figure professionali idonee alla realizzazione del progetto:
– Per gli incontri settimanali/bisettimanali di carattere umano-spirituale si farà affidamento ad alcuni educatori vicini all’associazione;
– Per lo sviluppo del pensiero critico ci si affiderà alla figura del prof. Riccardo Spadoni (http://riccardospadoni.it/home/);
– Per lo sviluppo delle proprie potenzialità e competenze si farà affidamento al mental coach Paolo Loner (http://sport4lifecoach.com/index.php/chi-siamo/paolo-loner );
– Per la conoscenza della montagna, della sua bellezza, della sua anima, per acquisire le conoscenze e gli strumenti necessari per affrontarla si farà affidamento a Fabio Corradelli;
– Per la conoscenza della bicicletta, per comprenderne il valore e per acquisire i rudimenti della meccanica e della manutenzione si farà affidamento al volontario Massimo Motta.
Nostro amico, padre e marito, co-fondatore dell’Organizzazione di volontariato IL FOCOLARE, il dott. Luciano Montaldi, neuropsichiatra infantile ha dedicato la sua vita alla famiglia e alla sua missione lavorativa verso i ragazzi e adolescenti. Specializzato nella diagnostica e cura dei disturbi da deficit di attenzione e iperattività e disturbi specifici dell’ apprendimento (ADHD e DSA), ci ha lasciato una missione da continuare: attenzione e passione verso i giovani.
In questi anni, grazie alla preziosa collaborazione con il CIDAAI (Centro Internazionale sui Deficit da Apprendimento, Attenzione e Iperattività) e il prof. Giuseppe Augusto Chiarenza, abbiamo promosso e organizzato corsi di formazione per ragazzi, genitori, insegnanti ed educatori sulle tematiche dell’apprendimento.
Seguiti con interesse ed entusiasmo, abbiamo poi aperto per un periodo successivo un PUNTO DI ACCOGLIENZA DIAGNOSTICO per sostenere le famiglie in difficoltà. Il territorio vigevanese ha fatto emergere questa necessità e le persone che hanno partecipato ai corsi hanno trovato, attraverso la nostra associazione, dei professionisti seri, preparati e disponibili. Attraverso gli incontri avvenuti nel punto di accoglienza abbiamo potuto sostenere e agevolare ragazzi in crescita, che avevano bisogno di validi professionisti per superare le proprie difficoltà e fragilità, scoprendo che è possibile migliorare la propria condizione, accompagnati nel proprio percorso, senza sentirsi soli e abbandonati.
Da questa esperienza lasciamo le porte aperte ai giovani, alle loro famiglie, a tutto ciò che si portano dentro, che vivono e che possono realizzare.
Intanto se volete conoscere chi era il Dottore dei bambini, cosa ha lasciato e quale progetto aveva insieme a noi, vi invitiamo a leggere il libro “Ciao DOC. L’amore che resta”.
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